Profili difficili da trovare, il paradosso italiano

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Segnali di ripresa importanti, investimenti superiori al periodo pre-Covid e voglia di rinascere. Per le aziende italiane è tempo di rialzarsi e mettere da parte due anni segnati dall’emergenza sanitaria e la conseguente emergenza economica. La priorità di tantissime realtà imprenditoriali adesso di trovare professionisti qualificati in grado di contribuire alla digitalizzazione del proprio business. C’è però un problema strutturale che sta frenando una crescita che dovrebbe essere invece quasi naturale: mancano i profili giusti e la domanda ha superato l’offerta.

Le aziende stanno cercando, non senza difficoltà, ingegneri elettronici, progettisti di sistemi informatici, ma anche analisti, esperti di cyber sicurezza, disegnatori industriali e tecnici programmatori. Da più fronti la sensazione è che manchi una vera e propria collaborazione tra le scuole, vale a dire le università, e le aziende. Il numero dei candidati è ancora troppo basso e c’è bisogno di una formazione sempre più specializzata. La crescita della domanda procede spedita e ha ormai superato l’offerta. Le opportunità per ingegneri, tecnici e professionisti dell’ambito IT e digital sono però numerose: si tratta di profili che le aziende faticano a trovare perché mancano le competenze e in particolare la specializzazione adeguate per il tipo di lavoro richiesto.

La rivoluzione dettata dal Covid ha reso la sicurezza informatica un aspetto cruciale per ogni tipo di azienda. L’apertura allo smartworking ha dato una nuova opportunità ma deve essere calcolata considerando i rischi che si nascondono dietro la possibilità di lavorare da remoto, potenzialmente in qualsiasi posto del mondo.

Per questo anche le attività più piccole hanno deciso di prestare maggiore attenzione alla sicurezza informatica. È importante avere infrastrutture IT sicure, e infatti le imprese stanno investendo tempo e risorse nella cyber sicurezza, e sono alla ricerca di professionisti altamente qualificati che possano aiutarle a prevenire attacchi dal web. Una crescita davvero significativa che si aggira intorno al 25% solo nell’ultimo anno.

La ricerca di figure con competenze digitali e tech così specializzate ha spinto le aziende a proporre contratti stabili e retribuzioni più alte della media con possibilità di costruire opportunità di carriera rilevanti per i loro dipendenti. In particolare, ogni anno un ingegnere elettronico può guadagnare tra i 50 e i 60 mila euro lordi, se può vantare sul suo curriculum almeno 5 anni di esperienza.

Chi invece ha almeno 10 anni di lavoro in questo settore, può ambire a ottenere anche 80 mila euro di compenso annuo. Anche gli esperti di sicurezza informatica possono puntare ora a contratti a tempo indeterminato con stipendi importanti.

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